Ci sono luci che scaldano il cuore, come quelle di Natale. Altre invece fanno solo paura e non ti lasciano scelta se non quella di fuggire per salvarti la vita.
Per i rifugiati le luci a Natale sono i bagliori delle bombe e segnano l’inizio della paura e del freddo.
Luci come quelle che ha visto Mahmoud quella tremenda notte di 5 anni fa in Siria, insieme alla moglie e le sue bambine, Hala e Aya, di soli 3 e 4 anni.
L’obiettivo della campagna è la diffusione di un messaggio semplice, ma allo stesso tempo urgente, quasi apocalittico, che trasmetta efficacemente che l’aiuto richiesto è necessario alla sopravvivenza di migliaia di persone.
Un messaggio che evidenzi la contrapposizione di un Natale normale e insieme alla propria famiglia versus un Natale lontano dalla propria casa e senza più nulla, condizione di vita in cui si trovato i rifugiati in tutto il mondo.
Una campagna di raccolta fondi pura che faccia uso di tutti i principali strumenti di engagment, che spinga alla conversione e che sia in grado di spiccare sulle numerose campagne di Natale che altre organizzazioni no profit attiveranno nello stesso periodo.
